La leggenda

Fra le molte curiosità, Palazzo Vecchio presenta scolpito, in una delle bugne della facciata, un profilo maschile, figura che i fiorentini chiamano famialiarmente “l’Importuno”. Secondo la tradizione sarebbe stata scolpita da Michelangelo per alleviare la noia che gli incontri con un certo seccatore, abilmente raffigurato, gli procurava.

volto ignoto a palazzo vecchio

Vuole infatti la tradizione che Michelangelo, passando spesso per via della Ninna, via collocata sul lato della facciata di Palazzo Vecchio che guarda verso gli Uffizi, incontrasse spesso un tizio che era solito importunarlo con le sue noiose chiacchiere. Per questo motivo Michelangelo, passando un giorno dalla medesima strada con in mano scalpello e mazzuolo, avrebbe scolpito, stando appoggiato col fianco alla base del Palazzo e con le mani dietro la schiena, il profilo del seccatore per ingannare il tempo mentre questi lo importunava come al solito.

Di qui il nome di “Importuno” affibbiato all’immagine.

La più probabile verità

Molto probabilmente, la tradizione che attribuisce a Michelangelo la figura scolpita è soltanto una leggenda. Quello che sembra potersi affermare con una certa sicurezza è che l’incisione è opera di qualche personalità di rango oppure che fu eseguita su commissione. Chiunque abbia eseguito il bassorilievo, non avrebbe certo potuto farlo se non fosse stato autorizzato o se non fosse stato una personalità nei confronti dei quali le guardie avrebbero chiuso un occhio.

La testa, scolpita su una delle bugne poste dietro alla statua di Ercole e Caco eseguita da Baccio Bandinelli, sembra risalire agli inizi del XVI secolo, e, stando alle notizie dell’epoca, non avrebbe ricevuto alcun danno dalla catastrofica alluvione del 1966.

Una teoria piuttosto accreditata vuole che il profilo maschile appartenga nientemeno che al Savonarola, il frate domenicano arso in Piazza della Signoria come eretico il 23 maggio del 1498. L’ipotesi è corroborata dal marcato profilo aquilino del naso, che corrisponde a quello tramandatoci dai dipinti che lo ritraggono, e descritto anche dai cronisti dell’epoca.

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