La famosa “Battaglia di Anghiari” dipinta da Leonardo nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, su commissione della Signoria di Firenze, sarebbe celata da un intercapedine dietro il muro attuale sul quale il Vasari affrescò nel XVI secolo la battaglia di Marciano della Chiana.

battaglia anghiari Vasari

Il Vasari avrebbe dipinto il proprio affresco su un muro antistante proprio allo scopo di preservare l’opera del maestro di Vinci.

Sulla base di uno studio trentennale svolto dall’ ingegnere Maurizio Seracini, si è accertata l’ esistenza di una intercapedine nella parete sulla quale è oggi visibile la Battaglia di Marciano della Chiana. Secondo la teoria di Seracini, il Vasari, in qualità di architetto incaricato dal Granduca Cosimo I di effettuare un importante intervento di ristrutturazione di Palazzo Vecchio, avrebbe lasciato un vuoto sul lato del Salone dei Cinquecento sul quale Leonardo aveva dipinto la Battaglia di Anghiari, allo scopo di preservarlo dalla distruzione.

L’obiettivo degli studiosi è quello di ottenere conferme sull’esistenza di materiale pittorico sulla parete retrostante, per convincere le autorità comunali ad autorizzare l’ apertura di un varco che potrebbe restituire a Firenze e a tutto il mondo la famosa opera leonardesca.

Tra le molte curiosità che circondano il dipinto di Leonardo, una riguarda l’esito stesso della battaglia. Nonostante fosse durata più di venti ore, la battaglia combattuta presso Anghiari dai fiorentini contro i milanesi fece, secondo i cronisti dell’epoca, una sola vittima, morta peraltro per una caduta da cavallo a seguito della quale rimase schiacciata.

Il dipinto è passato alla storia anche per il metodo con cui Leonardo tentò, senza successo, di portarlo a termine. Egli aveva intenzione di utilizzare una tecnica in uso presso gli antichi romani, detta “encausto”, e a tale scopo fece accendere enormi fiamme davanti alla pittura appena stesa, nel tentativo di farla essiccare.

La Battaglia di Anghiari era destinata ad essere realizzata da Leonardo proprio sulla parete di fronte alla quale Michelangelo era incaricato di dipingere la Battaglia di Cascina. Si trattava all’epoca di un vero e proprio derby, in cui i due artisti erano chiamati quasi a duellare, mostrando ciascuno la superiorità della propria arte. L’esito della sfida, curioso anch’esso, fu che nessuno dei due portò a termine il lavoro commissionato, terminando così la sfida in parità.

L’esistenza di un escamotage, congegnato dal Vasari per salvare la Battaglia di Anghiari dalla completa distruzione, sembra corroborata dalla presenza di una curiosa dicitura che appare nel dipinto della Battaglia di Marciano. Su uno degli stendardi inalberati dalle milizie rappresentate, appare la scritta “Cerca – Trova”, che secondo Seracini allude in maniera significativa al dipinto di Leonardo che si troverebbe cercando dietro la parete.

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