Artista estroso e controverso quanti altri mai, Benvenuto Cellini volle lasciare un curioso regalo alla città di Firenze. Si tratta di un regalo nascosto con grande abilità in quella che è probabilmente la sua opera più famosa: la statua del Perseo, eroe che nella mitologia greca era riuscito a sconfiggere la terribile Medusa e a decapitarla.

La maestosa statua in bronzo del Perseo ha la testa adorna di un copricapo alato. E’ proprio il retro del copricapo, assieme alla nuca dell’ eroe mitologico, che va a formare, se si guarda bene, il volto barbuto e arcigno che riflette in maniera inconfondibile quello che i ritratti dell’ epoca ci hanno tramandato del maestro fiorentino. Si tratta in pratica di un “autoritratto mascherato“, ed abilmente dissimulato là dove raramente i turisti vanno a guardare, a meno che non siano già a conoscenza di questa curiosità.

Ecco come è formato il volto dalla lunga barba: l’ elmo, scendendo sul retro del capo forma gli occhi ed il naso prominente e volitivo, mentre i lunghi capelli di Perseo vanno a comporre quella lunghissima barba col quale il Cellini è da sempre conosciuto.

Sebbene sia stato in vita lunatico e scontroso, talvolta violento e non certo estraneo ad accuse ben fondate di sodomia, il Cellini fu per la verità artista e studioso quanto mai versatile: fu principalmente orafo e scultore ma non disdegnò discipline le più varie quali l’ alchimia e la negromanzia.

Nonostante la sua vita sregolata, molto ben delineata nelle Memorie che lui stesso scrisse di sè, le sue opere lo fecero ben meritare agli occhi dei contemporanei, ed è per questo che, a ragione, il Cellini è incluso fra i personaggi illustri della storia fiorentina raffigurati sulle loggie del Piazzale degli Uffizi.

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