La costruzione della porta d’ingresso del Battistero era un’opera estremamente prestigiosa per gli artisti del tempo. Si trattava infatti della porta principale, quella che avrebbe conferito al suo artefice enorme visibilità e fama imperitura.
Ecco perchè tutti i migliori scultori dell’epoca si fecero avanti, quando fu bandito il concorso, per ottenere l’assegnazione della sua costruzione.
La storia della Porta del Paradiso
“Porta del Paradiso” è detta una delle porte d’ingresso del Battistero di San Giovanni a Firenze, per l’esattezza la Porta Est. Pare che il suo nome derivi dalla straordinaria perfezione profusa dal suo artefice: l’insuperato orafo Lorenzo Ghiberti.
Non solo è bella a vedersi e mirabile all’occhio esperto, ma anche particolarmente interessante per la bizzarra storia di cui è stata protagonista.
Narrano le cronache che vi intervennero, fra gli altri, Lorenzo Ghiberti, Filippo Brunelleschi e Donatello. Presentati i modelli, quello del Ghiberti fu giudicato dalla apposita commissione il più degno e a lui pertanto fu attribuita la commissione di realizzare la porta d’ ingresso del Battistero.
Lorenzo, orafo prima ancora che scultore, possedeva una tale maestria nel cesello del più piccolo dettaglio, da realizzare un’opera che i contemporanei non poterono che chiamare “Porta del Paradiso”.
Ciò che è curioso è che il Ghiberti, paziente e meticoloso, come solo i grandi artisti sanno essere, ci impiegò la bellezza di 23 anni a portare a termine la fusione delle dieci formelle che la compongono.
A proposito della straordinaria vicenda della porta del Paradiso, la tradizione narra anche un altro gustoso aneddoto. Si tramanda, infatti, che il Brunelleschi, sconfitto nel concorso dal Ghiberti, rimase talmente impermalito, che decise di cambiare disciplina e di praticarla talmente a fondo, da non dover più patire una sconfitta cocente come quella patita dal grande orafo.
Divenne così architetto e mostrò, con la realizzazione della Cupola del Duomo, quanto fosse stato determinato nel suo proposito di ricercare l’eccellenza .
